Caro Ministro della Salute, dimettiti

Caro Ministro della Salute, dimettiti

Avv. Nicola Todeschini Basta sprechi, Malasanità

Caro Ministro della Salute, dopo il caso della morte di una bambina a Catania, l’ennesima per disorganizzazione vergognosa della Sanità in Italia dovresti dimetterti.

Perdonami se ti do del tu, ma sei anche il mio Ministro, e proprio perché ho rispetto per la carica che rappresenti ti invito a dimetterti e ti spiego il perché.

Non ho nulla a che fare con la tua politica, sia di destra che di sinistra, ma un unica fissazione che riguarda i diritti delle Persone, e per cercare di salvaguardarli ho capito che non si può sposare nessuna tesi di parte, ma coltivare solo ciò che si ritiene giusto e che, voi ci insegnate, non sta mai da una parte sola.

Della vostra politica partitica e faziosa me ne frego, ne sono deluso da sempre, ormai, e credo che solo la cancellazione del vostro sistema clientelare possa restituire una chance a questo paese.

Si, faccio parte di quella schiera, che tanto temete, dei qualunquisti dell’antipolitica, di quelli -avversati stranamente da destra e sinistra, almeno in questo unite- che trovano i vostri privilegi odiosi, inaccettabili, fonte non solo di sprechi, che a modo mio combatto con il Movimento apartitico Basta Sprechi, ma pure di enormi responsabilità, come quella per la morte di Catania e di molte altre.

Chi, se non il responsabile primo dell’organizzazione dei servizi, dovrebbe dimettersi?

Che cosa hai fatto, caro Ministro, quando ti sei insediata?

Hai forse verificato, dando precisi ordini, quali servizi essenziali avessero bisogno di essere riformati, riorganizzati, per evitare che la salute dei tuoi concittadini fosse preservata?

Se tu l’avessi fatto ora dovresti avere già sulla tua scrivania la relazione di un funzionario da te incaricato che avrebbe dovuto anticiparti già che “a Catania non c’è nulla” come hai detto in diretta, e che per questo può morire una piccola creatura.

E se anche tu avessi ordinato tale verifica saresti comunque responsabile, pur se le risorse fossero, almeno in teoria, insufficienti.

Perché se un Ministro verifica che la vita delle persone è in pericolo perché, per esempio, “a Catania non c’è nulla”, e non si trovano le risorse, ma contemporaneamente continua ad accettare che tali risorse confluiscano nelle sue tasche, in quelle di tanti dirigenti inutili, nominati dalle trame melliflue e clientelari della politica, la cui inutilità è sotto gli occhi di tutti, saresti comunque responsabile perché avresti dovuto rinunciare all’incarico: se non le regole, almeno l’etica avrebbe dovuto sconsigliarti di accettare fiumi di denaro da un sistema che non è in grado, perché evidentemente al collasso, di salvaguardare la vita dei suoi cittadini almeno nei servizi essenziali, ma che pur è in grado di riempire le tasche tue e di tanti altri funzionari e dirigenti fantasma.

Non è una questione di risorse ma di organizzazione?

Vale la stessa soluzione dimettiti, perché spetta a te organizzare, controllare che l’organizzazione funzioni, e se non ti puoi accorgere che un servizio così importante sia gravemente disorganizzato perché “a Catania non c’è nulla” significa semplicemente che non sai fare il tuo lavoro.

Sia che tu non sappia farlo, sia che non tu non riesca a farlo, la tua indennità è versata inutilmente, da tutti, ed accettarla nonostante tale consapevolezza significa accettare di gozzovigliare allegramente con i denari che avrebbero salvato quella bambina morta a Catania.

Si, lo so, è qualunquista dare la colpa al Ministro, per voi è sempre qualunquista una protesta quando vi tocca da vicino, perché l’unica regola che conoscete bene è quella, in perfetto stile Razzi, che la colpa non è vostra ma che voi ciononostante rimanete al timone.

C’è un assicurazione che paga? Certo, ma di questo passo, a causa della vostra inefficienza, non ci saranno più assicurazioni disposte a rischiare eventi avversi praticamente certi perché quando si omette di organizzare, di prevenire, gli eventi catastrofici diventano l’unica certezza.

Caro Ministro, dimettiti, dai un segnale alla gente, dalle la speranza che di fronte al collasso qualcuno almeno si rifiuti di allargare le braccia come se non dipendesse da lui.

Dimettiti per rispetto verso quella famiglia che ora è nel dolore inconsolabile, anche perché sai benissimo che domani potrebbe essercene un’altra, in un’altra parte d’Italia, per la quale allargherai nuovamente le braccia apparendo in televisione avvolta da una stola elegante e raffinata acquistata grazie alle cospicue indennità che ti versiamo per consentirti di allargare le braccia con stile.


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  1. Giuseppe Lepore Says: febbraio 27, 2015 at 1:04 pm

    Giuseppe Lepore
    20 febbraio alle ore 20.12 ·
    Al cons Giuseppe Chinì, per il ministro della salute Lorenzin beatrice. Sono Giuseppe Lepore il papà dell’agente di polizia penitenziaria Valeria Lepore ammazzata dai medici sotto i miei occhi nel mese di luglio, io scrivo e chiedo al ministro le dimissioni urgenti per aver discriminato mia figlia e, di aver usato due pesi ,e due misure,sono incazzato, indignato ma sopratutto mi vate vergognare di essere un cittadino Italiano, visto la rapidità che si è mossa per la piccola Nicol la neonata deceduta qualche giono fà, io chiedo al ministro come mai non ha avuto la stessa attenzione, come mai non si è indignata, ne lei e ne l’ex presidente della Repubblica, forse perchè quest’ultimo non è pugliese ,e ancora lei dov’era??????, forse a godersi le ferie con i soldi dei contributi che versava mia figlia per garantirle uno stipendio d’oro all’ora dov’era!!!! Ecco perchè io Giuseppe Lepore chiedo le dimissioni immediate della ministro Lorenzin e la invito ad un confronto pubblico se ha il coraggio di farlo per rispondere a domande elementari , basilari, sulla salute dei cittadini e sulla sanità pubblica.Se non avrò risposte da parte vostre, sappiate che non mi fermerò , organizzando se necessario un sitin davanti al ministero vino a quando non vi dimetterete, vi informo anche che il contenuto di questa mail sarà reso pubblico.So che questo , non mi restituirà mia figlia Valeria ma, potrà salvarne altre. Con grande indignazzione ,cittadino Italiano Giuseppe Lepore.